In classe abbiamo preso dei giornali vecchi, li abbiamo spezzettati e poi abbiamo messo i piccoli pezzi di carta in un secchio con dell'acqua.Nei giorni successivi ogni tanto mescolavamo
i pezzetti di carta nell'acqua, ma non si vedevano
cambiamenti, l'acqua però era diventata scura
a causa della stampa.
Durante la visita alla cartiera il sig. Ghirardi ci ha spiegato che per ottenere la pasta di carta occorre impastare tutti i pezzetti che sono stati in ammollo nell'acqua.
Una mattina, in cortile, abbiamo mescolato e impastato la carta nel secchio; quindi abbiamo pescato la pasta ottenuta e l'abbiamo fatta scolare su un setaccio e dentro una pezza di tela, per togliere più acqua possibile, poi abbiamo strizzato la pasta formando una palla grigia.
Una parte di questa pasta, uno strato sottile, è rimasta a seccare nel setaccio, il resto è stato steso con il mattarello. Quando le "sfoglie" si sono asciugate, abbiamo visto che sono fogli spessi, leggeri, duri, grigi e ci si potrebbe scrivere sopra. Abbiamo scritto, su questi fogli di carta, i nostri nomi con i pennarelli.
